Individuazione e raccolta di buone prassi mirate all’accoglienza, formazione e integrazione degli immigrati

Individuazione e raccolta di buone prassi mirate all’accoglienza, formazione e integrazione degli immigrati

Autore/i: Guglielmo Malizia, Vittorio Pieroni, Antonia Santos Fermino

Casa editrice: CNOS-FAP

Data di pubblicazione: dicembre 2008

Collana: Progetti

Id Libro: 978-88-95640-17-4

Il progetto nel suo complesso mirava a qualificare la rete integrata degli interventi che favoriscono l’accoglienza degli immigrati (adolescenti, giovani e adulti) ai fini di un loro inserimento nella FP e nella vita sociale e attiva. L’obiettivo ultimo dell’indagine quali-quantitativa consisteva quindi nella stesura di un report che nel raccogliere le buone prassi arrivasse poi ad indicare le linee-guida da mettere a disposizione delle figure di sistema per sperimentare modelli d’intervento finalizzati ad accogliere ed operare con la sempre maggiore presenza nei CFP di questa categoria di soggetti. In pratica si è trattato di predisporre una specie di “cassetta degli attrezzi”, che possa servire a chi lavora in questo settore lungo il processo di accoglienza, formazione e integrazione di allievi immigrati ai fini di un loro inserimento/integrazione nella vita sociale e attiva; A seguito di questo obiettivo generale vi era poi quello di arrivare a definire un quadro normativo della problematica sottesa all’attività con queste categorie di soggetti (capitolo 1). Per poter operare con soggetti appartenenti ad altre culture/etnie/religioni occorreva predisporre, in base ai recenti studi, un quadro concettuale dei fattori che favoriscono la costruzione dell’identità negli adolescenti di origine migratoria, e conseguentemente anche il processo di integrazione nei sistemi formativi e nella vita attiva (capitolo 2). Un ulteriore obiettivo consisteva nella raccolta di buone prassi per lavorare con queste categorie di soggetti, allo scopo poi di diffonderle/socializzarle (capitoli 3 e 4). A seguito della raccolta delle buone prassi veniva infine la ricostruzione di un modello d’intervento per favorire l’integrazione nei sistemi formativi e nella vita dei giovani immigrati, e su cui era affidata l’ipotesi di una successiva sperimentazione (capitolo 5). Per realizzare questi obiettivi si è fatto ricorso a metodologie di ricerca qualiquantitative. La dimensione quantitativa aveva come obiettivo primario quello di individuare i bisogni formativi espressi/inespressi de queste particolari categorie di soggetti. In questo caso il contributo è stato assicurato appoggiando il progetto ad un’indagine in atto nel Comune di Latina, territorio per eccellenza di vocazione migratoria e da tempo ormai nel focus della mobilitazione di variegate popolazioni/etnie. Per la dimensione prettamente qualitativa si è fatto ricorso invece ai focus group mirati a far emergere – da parte di un congruo numero di professionisti che lavorano nel settore (direttori dei Centri, docenti/formatori, psicologi, rappresentanti delle amministrazioni locali, dei servizi socio-assistenziali, delle associazioni di categoria…) – le diverse sfaccettature dell’esperienza in atto e le possibili strategie d’intervento. All’atto pratico l’indagine qualitativa si è svolta in 7 CFP scelti sulla base di una provata esperienza nel lavorare con queste categorie di soggetti: 1) CNOS-FAP Roma “T. Gerini” 2) CNOS-FAP Bologna 3) CIOFS/FP Emilia Romagna (Bologna) 4) CIOFS/FP Lazio (Ginori, Togliatti, Morrone, Ladispoli, Ostia, Colleferro) 5) ENAIP Veneto (Dolo, Mirano, Noale) 6) Fondazione Clerici Pavia 7) Casa di Carità Arti e Mestieri Torino Nella distribuzione delle attività per tempi/fasi si è partiti in un primo momento (primavera/estate 2007) dalla elaborazione dei primi due capitoli relativi al quadro teorico. Nell’autunno successivo si è passati quindi a visitare uno per uno i 7 Centri riportati sopra, attività che si è prolungata fino a gennaio 2008. Una volta sbobinati gli interventi che sono stati fatti dai vari protagonisti durante i focus, nella primavera successiva è stata ricostruita l’attività di ogni Centro sulla base delle buone pratiche messe a punto per l’accoglienza, la formazione e l’integrazione degli immigrati e poi si è passati a ricostruire le linee-giuda per allestire modelli d’intervento da sperimentare a favore degli immigrati, nell’ipotesi di una proseguimento del progetto. Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato a questo lavoro partecipando alle varie attività, e in particolare a: – CNOS-FAP Roma “T. Gerini” – CNOS-FAP Bologna – CIOFS/FP Emilia Romagna (Bologna) – CIOFS/FP Lazio (Ginori, Togliatti, Morrone, Ladispoli, Ostia, Colleferro – ENAIP Veneto (Dolo, Mirano, Noale) – Fondazione Clerici Pavia – Casa di Carità Torino

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